Nota Ministro Moratti 8 settembre 2004

La scuola italiana di fronte alla strage di Beslan


 

OGGETTO: La scuola italiana di fronte alla strage di Beslan.

 

         I tragici eventi di Beslan, che hanno stroncato nei giorni scorsi la vita di tanti esseri umani tra cui numerosi bambini, hanno suscitato nel mondo intero sentimenti di dolore, di sdegno e di ferma condanna del terrorismo.

   

In un momento così drammatico di questo inizio di terzo millennio appare più che mai necessario che i popoli si stringano pacificamente in una catena di cooperazione, solidarietà, promuovano il dialogo e l’integrazione tra culture e collaborino per dare valore e prospettive di vita e di benessere alle giovani generazioni.

         A tal fine, grande ed insostituibile si rivela il compito della scuola nell’educare al rispetto della persona e della vita umana, ai valori della libertà, della convivenza civile,  della democrazia e nell’alimentare e sostenere negli studenti quella fiducia nella società e quella speranza nel futuro che costituiscono motivazione  e incentivo per la loro crescita umana, civile e culturale.

         La scuola italiana, sede privilegiata di educazione e formazione ai valori e ai diritti della persona, vive anch’essa, con tutte le sue componenti, dai dirigenti al personale,  agli studenti e alle famiglie, con accorata e responsabile partecipazione il tragico evento.

         Sorretta da tali convincimenti, prego i Dirigenti di voler opportunamente interessare le rispettive istituzioni scolastiche perché, nella loro autonomia e con le modalità ritenute più idonee, traggano dai tragici fatti di Beslan occasione per momenti di raccoglimento, riflessione e approfondimento sulla minaccia del terrorismo che incombe sull’umanità, sulla necessità ad operare per la realizzazione di una unione duratura e pacifica tra i popoli e per l’affermazione della cultura del confronto, del dialogo, della comprensione, della collaborazione, del rispetto reciproco, unitamente ad una ferma condanna del terrorismo.

         Saranno i docenti, con la loro sensibilità pedagogica, ad individuare, in relazione all’età e ai livelli di maturazione degli studenti, le forme e i momenti più opportuni per soffermarsi sull’evento e commemorarne le vittime.

 

 

 

                    IL MINISTRO

                Letizia Moratti