Intervento Ministro Moratti, Roma, 9 maggio 2005

Anno europeo della cittadinanza attraverso l'educazione


 

Intervento del Ministro Letizia Moratti alla cerimonia per l'Anno europeo della cittadinanza attraverso l'educazione


Roma, Palazzo del Quirinale, 9 maggio 2005

Signor Presidente della Repubblica, signor Vice-presidente della Commissione Europea, Autorità, illustri rappresentanti del mondo della Scuola e delle associazioni, genitori, cari ragazzi e ragazze,

Sono particolarmente lieta di intervenire alla celebrazione della "Festa dell'Europa" e dell' "Anno europeo della Cittadinanza attraverso l'educazione", alla presenza del Capo dello Stato, delle altre Autorità, e dei rappresentanti degli altri Paesi europei qui presenti.

Il Consiglio d'Europa, qui rappresentato dal dottor Gabriele Mazza, ha proclamato il 2005 "Anno Europeo della Cittadinanza attraverso l'educazione", proprio per mettere in luce il ruolo fondamentale che svolge l'istruzione, formale, non formale e informale, nella costruzione della cittadinanza attiva e della cultura democratica per la coesione sociale. Siamo qui anche per condividere ciò che questi insegnanti e questi ragazzi hanno già fatto nel cammino verso la costruzione di un'autentica coscienza europea.

Vorrei rivolgermi in particolar modo a voi, ragazze e ragazzi: la cerimonia di oggi non vi appaia soltanto come un momento formale o esclusivamente celebrativo. Cercate di cogliere invece, come hanno sicuramente fatto gli studenti Ornella ed Emanuele, che hanno parlato prima, insieme con i loro compagni di classe, il significato più profondo di un incontro che ci invita a riflettere sui valori più alti della nostra Costituzione Repubblicana e, al tempo stesso, a conoscere e a guardare con attenzione i principi fondamentali che stanno alla base dell'Unione Europea, espressi attraverso la nuova Costituzione europea.

La Convenzione sottoscritta a Roma nell'ottobre dello scorso anno ci ricorda quali sono i valori fondamentali sui quali si fonda l'Unione europea, nella prospettiva di un futuro di prosperità e di pace: la dignità della persona, la libertà, l'uguaglianza, la solidarietà, la giustizia, la cittadinanza. Attraverso questi valori l'Europa, nel rispetto delle diversità delle culture e dei popoli, intende promuovere uno sviluppo "equilibrato e sostenibile", alla luce dell'evoluzione della società e del progresso scientifico. Per questo bisogna lavorare affinché la Costituzione europea diventi patrimonio concreto delle nostre coscienze, consolidando la nostra identità e i valori comuni e condivisi.

Forte della propria storia, delle proprie radici culturali e delle proprie tradizioni, l'Europa è stata capace di superare guerre e divisioni, di costruire una casa comune ricca delle differenze di ciascun Paese. Grazie a questi traguardi, l'Europa, nel proseguire il proprio cammino, può e deve aprirsi sempre di più al dialogo con le altre culture, a cominciare da quelle dei Paesi del Mediterraneo. La dichiarazione di Barcellona del 1995 ci invita infatti a "sviluppare le risorse umane e a promuovere la comprensione tra le culture e il riavvicinamento dei popoli nella regione euro-mediterranea".

Le nostre azioni vanno in questa direzione: auspico che i prossimi progetti e incontri prevedano scambi con i ragazzi e le ragazze dell'area mediterranea.

Signor Presidente,
la festa di oggi, l'anno europeo della cittadinanza attraverso l'educazione e la partecipazione del mondo della Scuola a questo evento non possono che rafforzare la sensibilità dei giovani e dei docenti, richiamando l'attenzione di tutti su un tema fondamentale, qual è quello della convivenza civile. In tale contesto viene riaffermata la consapevolezza che istruzione, formazione e ricerca sono finalizzate all'educazione integrale della persona, perché ciascuno esprima pienamente le proprie potenzialità con libertà e responsabilità.
Ritengo importantissimi questi principi, perché sono gli stessi che stanno alla base del progetto formativo che stiamo attuando in Italia.

Ai giovani europei di oggi e di domani, ai 75 milioni di ragazzi e di ragazze che rappresentano la più importante risorsa strategica per il futuro dei nostri Paesi, siamo chiamati ad offrire un sistema "etico" e al tempo stesso "professionalizzante". Un sistema di istruzione e formazione che sia capace di diffondere il senso della convivenza civile, formando coscienze che custodiscano il valore della vita, del rispetto reciproco, della responsabilità personale, della legalità, della democrazia e della pace; e che al tempo stesso sappia dare loro opportunità di una piena cittadinanza fatta di partecipazione, occupazione e reddito adeguato.

L'occasione di oggi mi è gradita anche perché possiamo incontrare l'astronauta Roberto Vittori, illustre "testimonial" delle nuove conquiste della scienza. La sua presenza e la sua autorevole testimonianza ci incoraggiano a rafforzare le nostre azioni per il rilancio della ricerca.

A questo settore stiamo cercando di dare un forte impulso, attraverso interventi che puntino ad una ricerca finalizzata al miglioramento della qualità della vita per quanto riguarda la salute, la sicurezza, l'ambiente; all'accrescimento della competitività delle nostre imprese; allo sviluppo sostenibile a livello globale.

Sappiamo che il cammino è lungo, ma oggi possiamo dire orgogliosamente di essere sulla strada giusta per fare del "sistema della conoscenza" - scuola, università e ricerca - il pilastro sul quale si basa il futuro dell'Europa.