Stadio sotto sequestro per permettere il lavoro dei periti Due inchieste, 22 fermati. Lunedì i funerali Nove dei tifosi bloccati dalle forze dell'ordine sono minorenni. Il procuratore: «E' stata una vera e propria caccia ai poliziotti» |
DUE INCHIESTE: VENTIDUE ARRESTATI, META' MINORENNI - Sono
FUNERALI E VEGLIA FUNEBRE - Mentre i funerali sono stati fissati per lunedì nella sala mortuaria dell'ospedale Garibaldi di Catania i famigliari hanno vegliato la salma di Raciti. Un dolore composto e silenzioso quello della moglie, una donna impegnata con le associazioni di volontariato, madre di due bambini di 14 e 8 anni. A portarle il suo cordoglio questa è arrivato anche il capo della Polizia, Gianni De Gennaro, che in ospedale ha incontrato gli agenti feriti negli scontri. LA FESTA DI SANT'AGATA - Impossibile far iniziare le celebrazioni per la patrona, Sant'Agata, come nulla fosse successo. In un vertice tenutosi in Arcivescovado si è discusso della festa che dal 3 al 5 febbraio ogni anno coinvolge decine di migliaia di devoti. Alla fine è stato deciso di eliminare tutte le manifestazioni di folklore e lasciare svolgere solo le funzioni religiose e le processioni previste per | ||
Marisa Raciti depone un biglietto e fiori allo stadio La moglie: «Sarai sempre nei nostri cuori» Il pianto della donna davanti al «Massimino». Il racconto di un amico poliziotto: «Filippo mi ha detto "Sto male, non respiro"» |
L’ennesimo
tragico atto di violenza ai margini di una partita di calcio di Serie A ha
portato alla morte un agente di polizia. Pochi giorni prima, il dirigente di
una squadra di calcio di terza categoria è stato ucciso in Calabria. Chi vive
il mondo del calcio ad alto o a basso livello sa che la violenza, a volte
eclatante, a volte minima, è purtroppo pane quotidiano. Quanti genitori si
azzuffano sugli spalti durante le partite giocate dai loro figli? Quanti
giocatori o dirigenti sfiorano la rissa durante le partite settimanali? Perchè
sta succedendo tutto ciò? Perché tanta violenza? Che cosa sta corrodendo sempre
più manifestamente ma inesorabilmente il mondo del calcio e, probabilmente, in
modo più sottile il mondo dello sport in generale?
La crisi
dello sport più popolare in Italia è l’espressione della crisi profonda della
concezione dell’uomo nella nostra società che è scivolata nella barbarie ed è
travolta dalla violenza.
La
sistematica riduzione della concezione dell’uomo, la distruzione del senso
assoluto della persona umana dal suo concepimento alla fine naturale attuata da
alcuni decenni in Italia, il relativismo culturale non potevano non avere
riflessi sinistri anche nel mondo dello sport.
Se non si
riconosce il valore assoluto di sè in quanto esseri unici e irripetibili non si
può riconoscere il valore assoluto e inviolabile dell’altro. L’altro sarà
sempre un potenziale nemico sia che appartenga alle forze dell’ordine piuttosto
che ad una squadra avversaria o che sia il vicino di casa che dà fastidio.
Non basta
escogitare nuove regole.
Il Santo
Padre, nel messaggio di cordoglio alla famiglia dell’agente di polizia ucciso,
ha esortato “ i protagonisti (del mondo dello sport) a promuovere con maggior
determinazione il rispetto della legalità, favorendo lealtà, solidarietà e sana
competitività”.
Che fare
perché ciò possa accadere?
Occorre
ripartire dall’educazione. Occorre che i politici, per primi, diano l’esempio.
Occorre a
tutti i livelli ricostruire nelle persone la capacità di usare la ragione
secondo tutta la sua ampiezza.
Occorre,
nel mondo dello sport, ricreare la capacità di guardare all’avversario come
persona e non come nemico.
Occorre
che i responsabili dello sport -CONI, Federazioni ed Enti di Promozione
Sportiva in testa- e i media riflettano sulle loro responsabilità in merito e
guardino, valorizzandole, ad esperienze positive in atto che vivono lo sport
come educazione integrale della persona.
L’educazione
è responsabilità di tutti.
(7 febbraio, 2007) Corriere della Sera
l' Incontro
Più sport a scuola e
vince la vita
Le 10 proposte del Ministro Fioroni contenute nelle
"Linee guida per lo sport a scuola"
Roma, 9 febbraio 2007
1. Diffondere la cultura dello sport
Il Ministero ha già intrapreso alcune azioni progettuali di
rilevanza nazionale, con l'adozione della circolare prot. n. 5090/A0 del 13
ottobre 2006 integrata da successivi chiarimenti (circolare prot. n. 6811/A0
del 12 dicembre 2006) e della circolare prot. n.495/AO del 30 gennaio 2007. E'
in fase di attuazione un programma di potenziamento degli interventi nella
scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, per lo sviluppo di
questo fondamentale aspetto della formazione, per far maturare una nuova
consapevolezza sportiva ed etica fondata sul rispetto reciproco, sulla
convivenza civile, sull'educazione alla vita. I docenti di educazione fisica,
in particolare, sono chiamati al compito fondamentale di offrire agli studenti
l'occasione di uno sport vissuto in modo gioioso, manifestando il senso di un
sano tifo e di un leale agonismo per educare i tifosi di domani alla
considerazione del valore della propria persona, alla passione per
l'incitamento della squadra del cuore, al rispetto dell'avversario, al fine di
trasformare lo scontro fisico e verbale che oggi caratterizza le tifoserie in
scontro creativo per sostenere la propria squadra. In questo contesto di
promozione della cultura sportiva si dovrà prevedere la possibilità che tutte
le gare dei Giochi Sportivi Studenteschi, a tutti i livelli di svolgimento,
siano arbitrate da studenti appositamente preparati da corsi di formazione
attuati in collaborazione con le federazioni interessate. Questa scelta
potrebbe indurre gli studenti/atleti a rispettare maggiormente il ruolo
dell'arbitro riconoscendolo di fatto come un compagno di scuola, ma soprattutto
come compagno indispensabile del gioco, al pari di qualunque altro giocatore.
In particolare, secondo quanto indicato dalle circolari
sopra citate (cfr. punti A,B,C della circolare prot. n. 6811/A0) del 12
dicembre 2006, sono stati già stanziati e assegnati:
- 5.434.761 euro agli Uffici Scolastici Regionali per
finanziare la realizzazione di progetti presentati dalle istituzioni
scolastiche autonome allo scopo di potenziare le attività motorie nelle scuole
primarie e secondarie di primo e di secondo grado;
- 1.165.239 euro per finanziare progetti sperimentali di
educazione motoria nella scuola primaria attraverso attività di specifica
consulenza rivolta agli insegnanti (tre scuole per provincia);
- 900.000 euro per finanziare un'ulteriore sperimentazione
volta ad incrementare la pratica dell'attività motoria e sportiva nelle scuole
primarie di 32 città a rischio di devianza giovanile.
2. Più sport nelle aree a rischio
Il 30 gennaio 2007 (con circolare prot. n. 495/A0 della
Direzione Generale per lo Studente del Ministero della Pubblica Istruzione)
sono state pubblicate le Linee Guida per progetti sperimentali di attività
motorie e sportive nelle aree a rischio, con fondi destinati ad hoc per un
ammontare di 900.000 euro.
Lo scopo è quello di finanziare progetti in cui lo sport è
utilizzato come strumento per coinvolgere i giovani a rischio e educare alla
sana competizione, nel rispetto del compagno/avversario e delle regole, e
progetti dedicati ad affrontare il fenomeno del bullismo nel gruppo dei pari.
Le attività motorie e sportive possono contribuire allo sviluppo dell'autonomia
personale, condizione necessaria per creare un buon rapporto con gli altri e
per lo sviluppo di una coscienza civica.
3. Stadi aperti alle scuole e alle famiglie
Lo sport è anzitutto cultura, spirito di confronto e voglia
di incontro, una festa e mai si deve trasformare in guerriglia e violenza.
Occorre diffondere una cultura sportiva che preveda un tifo
leale e corretto che rifiuti le degenerazioni di violenza fisica, oltre che
verbale, che allontanano dai luoghi dello sport le persone dotate di senso
civico.
A tal fine, il Ministero intende sostenere le scuole
autonome nella realizzazione delle più varie iniziative volte al raggiungimento
di queste finalità, impegnandosi a monitorare, verificare e mettere in rete le
migliori esperienze.
In questo quadro saranno promosse intese con il CONI e le
Federazioni Sportive per assicurare la presenza dei giovani e delle loro
famiglie negli stadi. Verranno inoltre sostenute le esperienze
interdisciplinari che, anche attraverso la partecipazione ai Giochi Sportivi
Studenteschi, siano orientate a coinvolgere i giovani non impegnati
direttamente nella gara, affidando loro ruoli diversi quali: giornalista,
fotografo, arbitro, giudice di gara, cronometrista, segnalinee, sostenitore
della propria squadra con striscioni e cori di supporto in una dimensione di
educazione al tifo costruttivo e "rispettoso".
4. Famiglie: sostegno per i figli ma non "tifo
aggressivo"
La scuola deve sensibilizzare le famiglie, anche in
collaborazione con il forum nazionale delle associazioni dei genitori, per
diffondere la cultura dell'educazione motoria e dello sport come momento di
formazione, di educazione alla salute e al benessere, di crescita e di
socializzazione e non di mera battaglia per la vittoria e il risultato. Per
questo è auspicabile coinvolgere periodicamente i genitori e comunque i
familiari degli studenti/atleti nelle attività sportive scolastiche, non solo
per un eventuale supporto organizzativo, ma anche e soprattutto per una
condivisione dei principi educativi che lo sport scolastico può garantire ai
giovani studenti protagonisti nei diversi ruoli dell'attività sportiva. Il
Ministero promuoverà apposite iniziative di informazione/ formazione, rivolte
ai giovani ed alle loro famiglie, sulle corrette abitudini alimentari, anche in
relazione alle pratiche sportive, nonché sui gravi danni derivanti dal doping.
5. Educhiamo ad accettare la sconfitta. Più sport per
tutti
Perdere fa parte del gioco e dello sport come della
ordinaria vicenda umana, è il primo passo verso il miglioramento di se stessi o
della propria squadra, una tappa fondamentale per la crescita di ciascuno. Lo
sport deve configurarsi come una competizione leale nella quale si rispettano
le regole e gli avversari.
Tali principi rappresentano una risorsa educativa di
fondamentale importanza nel percorso di crescita delle generazioni più giovani
e trovano riscontro concreto nelle attività didattiche curricolari ed
extracurricolari delle nostre scuole. Queste ultime, peraltro, svolgono una
funzione essenziale di promozione dei valori e della cultura dello sport, da
intendersi non come un mero "laboratorio di campioni" ma, anzitutto,
come momento di partecipazione e di opportunità per tutti. In questo processo
educativo svolgono un ruolo determinante i docenti, che sono chiamati nella
loro delicata azione quotidiana a sostenere gli studenti nell'acquisire la
giusta consapevolezza dei valori olimpici del confronto leale, della pace,
della partecipazione e del rispetto.
6. Squadre in campo anche alla fine
Allo scopo di far emergere chiaramente dal mondo della
scuola un messaggio forte per le tifoserie ed un esempio di sportività leale e
trasparente verrà introdotta la regola, all'interno dei Giochi Sportivi
Studenteschi, di far schierare in campo le squadre avversarie al termine della
competizione per salutarsi amichevolmente. L'obiettivo è quello di estendere la
cultura del "terzo tempo", propria di alcune discipline quali il
rugby e la pallavolo, a tutte le gare praticate dagli studenti nell'ambito dei
suddetti giochi con l'auspicio che tale esempio possa essere seguito anche dal
mondo dello sport a tutti i livelli.
In occasione delle gare dei Giochi Sportivi Studenteschi che
prevedano trasferte di scuole in altri comuni o province, sarebbe opportuno che
la squadra di casa organizzasse un momento culturale accompagnando gli ospiti a
visitare i siti storicamente importanti del territorio o una presentazione video
o la consegna di brochure per la presentazione delle caratteristiche della
Città ospitante, della storia e delle tradizioni del territorio in uno spirito
di reciproca conoscenza e amicizia.
7. Sportivi: testimoni di uno sport autentico a
scuola
Verranno promossi su tutto il territorio nazionale confronti
con testimoni privilegiati del mondo dello sport, come calciatori, arbitri,
atleti o giornalisti sportivi, con gli studenti delle scuole secondarie di
primo e secondo grado. I testimoni forniranno ai ragazzi la possibilità di
scoprire in prima persona il lato meno visibile ma più autentico e formativo
della pratica sportiva: la dedizione, l'allenamento e l'impegno costante per
raggiungere i propri obiettivi, le tante sconfitte prima delle vittorie, l'importanza
dell'etica, della correttezza e del rispetto dell'avversario.
8. Giochi Sportivi studenteschi: Premio "Fair
Play"
A livello provinciale, nell'ambito delle finali dei Giochi
Sportivi Studenteschi, gli Uffici Scolastici Provinciali potranno istituire il
"premio fair play" da consegnare alla squadra che ha dimostrato di
aver perseguito in modo eccellente prima, durante e dopo le gare, comportamenti
che siano espressione dei valori del fair play. Questo tipo di premio è da anni
il riconoscimento più ambito nelle manifestazioni della Federazione
Internazionale dello Sport Scolastico e trova grande risalto nei bollettini
ufficiali delle manifestazioni e nelle pagine web degli eventi.
9. Consulte Provinciali degli Studenti e tifosi non
violenti.
Le Consulte provinciali degli studenti potranno avviare
rapporti di collaborazione con i gruppi di tifosi chiaramente contrari ad ogni
forma di violenza per diffondere l'idea di un tifo appassionato ma corretto,
cioè semplicemente "sportivo", e realizzare percorsi con gli
studenti.
Si proporrà ai presidenti delle Consulte di realizzare nelle
province di appartenenza delle ricerche che possano analizzare le realtà delle
tifoserie locali. La consulta, in quanto luogo istituzionale di rappresentanza
e partecipazione, costituisce uno strumento privilegiato per vivere
concretamente i valori della solidarietà, della democrazia, del rispetto delle
regole e dei diritti di ciascuno nonchè per promuovere la cultura dello sport
in termini di partecipazione, legalità e responsabilità.
10. Scuole Aperte per lo sport e la creatività
studentesca
La pratica motoria e pre-sportiva è incentivata anche con le
misure previste nella recente legge Finanziaria, destinate a favorire
l'apertura pomeridiana della scuola per attività dedicate anche all'educazione
motoria e sportiva - da realizzare in rete di scuole - per promuovere e
consolidare i rapporti con il mondo sportivo presente nel territorio. Lo scopo
è quello di offrire proposte operative per rendere l'istituzione scolastica un
prioritario centro di aggregazione culturale, sociale e civile.