Smarrito il senso dell'uomo Smarrito il senso dello sport

Linee guida del Ministro


 

Stadio sotto sequestro per permettere il lavoro dei periti

Due inchieste, 22 fermati. Lunedì i funerali

Nove dei tifosi bloccati dalle forze dell'ordine sono minorenni. Il procuratore: «E' stata una vera e propria caccia ai poliziotti»

 

CATANIA - La tragedia è consumata, il calcio è fermo. Ora arriva il momento delle inchieste e dei funerali, in una città dove un catanese osserva: «Pensavo di trovare molte persone qui davanti allo stadio, invece vedo che non c'è nessuno. Anzi, in piazza Spedini c'è regolarmente il mercato degli ambulanti, come se non fosse accaduto nulla». E invece lì, meno di un giorno prima, è stato ammazzato l'ispettore capo di polizia Filippo Raciti, 38 anni, sposato e padre di due bambini. Lo hanno ucciso quegli pseudo tifosi che hanno scatenato una caccia al poliziotto quando hanno capito che non avrebbero potuto avvicinarsi ai palermitani durante il derby con il Palermo. Lo ha detto chiaramente il procuratore aggiunto Renato Papa, il bersaglio erano le forze dell'ordine. «Basta guardare i filmati - ha spiegato il magistrato che ha effettuato un sopralluogo nello stadio - hanno cercato e stanato i poliziotti per colpirli con qualunque cosa, perfino con le pietre. Sembrava l'Intifada».

DUE INCHIESTE: VENTIDUE ARRESTATI, META' MINORENNI - Sono 22 in tutto le persone arrestate per i disordini all'esterno dello Stadio Massimino di Catania. Nove degli arrestati sono minorenni. La Polizia ha effettuato quindici arresti, i Carabinieri sette. Intanto sono due le inchieste avviate dalla Procura di Catania dopo gli scontri . La prima riguarda gli incidenti accaduti fuori dallo stadio e ha già portato al fermo di una ventina di persone, la metà è minorenne. La seconda inchiesta dovrà invece stabilire se all'interno dello stadio siano state attuate tutte le misure previste dalle norme per garantire i livelli di sicurezza. La Procura nominerà dei periti che dovranno verificare l'adeguatezza delle barriere che suddividono la curva Nord, quella più frequentata dai tifosi del Catania, dal settore riservato ai tifosi ospiti e l'efficacia della rete che dovrebbe impedire di lanciare oggetti fuori dallo stadio. I magistrati hanno annunciato che lo stadio sarà sottoposto a sequestro per permettere ai periti di verificare le condizioni di sicurezza.

Filippo Raciti (Ansa)

FUNERALI E VEGLIA FUNEBRE - Mentre i funerali sono stati fissati per lunedì nella sala mortuaria dell'ospedale Garibaldi di Catania i famigliari hanno vegliato la salma di Raciti. Un dolore composto e silenzioso quello della moglie, una donna impegnata con le associazioni di volontariato, madre di due bambini di 14 e 8 anni. A portarle il suo cordoglio questa è arrivato anche il capo della Polizia, Gianni De Gennaro, che in ospedale ha incontrato gli agenti feriti negli scontri.

LA FESTA DI SANT'AGATA - Impossibile far iniziare le celebrazioni per la patrona, Sant'Agata, come nulla fosse successo. In un vertice tenutosi in Arcivescovado si è discusso della festa che dal 3 al 5 febbraio ogni anno coinvolge decine di migliaia di devoti. Alla fine è stato deciso di eliminare tutte le manifestazioni di folklore e lasciare svolgere solo le funzioni religiose e le processioni previste per il 4 e il 5 febbraio

Marisa Raciti depone un biglietto e fiori allo stadio

La moglie: «Sarai sempre nei nostri cuori»

Il pianto della donna davanti al «Massimino». Il racconto di un amico poliziotto: «Filippo mi ha detto "Sto male, non respiro"»

 

 

 

 

L’ennesimo tragico atto di violenza ai margini di una partita di calcio di Serie A ha portato alla morte un agente di polizia. Pochi giorni prima, il dirigente di una squadra di calcio di terza categoria è stato ucciso in Calabria. Chi vive il mondo del calcio ad alto o a basso livello sa che la violenza, a volte eclatante, a volte minima, è purtroppo pane quotidiano. Quanti genitori si azzuffano sugli spalti durante le partite giocate dai loro figli? Quanti giocatori o dirigenti sfiorano la rissa durante le partite settimanali? Perchè sta succedendo tutto ciò? Perché tanta violenza? Che cosa sta corrodendo sempre più manifestamente ma inesorabilmente il mondo del calcio e, probabilmente, in modo più sottile il mondo dello sport in generale?

La crisi dello sport più popolare in Italia è l’espressione della crisi profonda della concezione dell’uomo nella nostra società che è scivolata nella barbarie ed è travolta dalla violenza.

La sistematica riduzione della concezione dell’uomo, la distruzione del senso assoluto della persona umana dal suo concepimento alla fine naturale attuata da alcuni decenni in Italia, il relativismo culturale non potevano non avere riflessi sinistri anche nel mondo dello sport.

Se non si riconosce il valore assoluto di sè in quanto esseri unici e irripetibili non si può riconoscere il valore assoluto e inviolabile dell’altro. L’altro sarà sempre un potenziale nemico sia che appartenga alle forze dell’ordine piuttosto che ad una squadra avversaria o che sia il vicino di casa che dà fastidio.

Non basta escogitare nuove regole.

Il Santo Padre, nel messaggio di cordoglio alla famiglia dell’agente di polizia ucciso, ha esortato “ i protagonisti (del mondo dello sport) a promuovere con maggior determinazione il rispetto della legalità, favorendo lealtà, solidarietà e sana competitività”.

Che fare perché ciò possa accadere?

Occorre ripartire dall’educazione. Occorre che i politici, per primi, diano l’esempio.

Occorre a tutti i livelli ricostruire nelle persone la capacità di usare la ragione secondo tutta la sua ampiezza.

Occorre, nel mondo dello sport, ricreare la capacità di guardare all’avversario come persona e non come nemico.

Occorre che i responsabili dello sport -CONI, Federazioni ed Enti di Promozione Sportiva in testa- e i media riflettano sulle loro responsabilità in merito e guardino, valorizzandole, ad esperienze positive in atto che vivono lo sport come educazione integrale della persona.

L’educazione è responsabilità di tutti.

 

(7 febbraio, 2007) Corriere della Sera

l' Incontro

 

Più sport a scuola e vince la vita

 

Le 10 proposte del Ministro Fioroni contenute nelle "Linee guida per lo sport a scuola"

Roma, 9 febbraio 2007

 

1. Diffondere la cultura dello sport

Il Ministero ha già intrapreso alcune azioni progettuali di rilevanza nazionale, con l'adozione della circolare prot. n. 5090/A0 del 13 ottobre 2006 integrata da successivi chiarimenti (circolare prot. n. 6811/A0 del 12 dicembre 2006) e della circolare prot. n.495/AO del 30 gennaio 2007. E' in fase di attuazione un programma di potenziamento degli interventi nella scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, per lo sviluppo di questo fondamentale aspetto della formazione, per far maturare una nuova consapevolezza sportiva ed etica fondata sul rispetto reciproco, sulla convivenza civile, sull'educazione alla vita. I docenti di educazione fisica, in particolare, sono chiamati al compito fondamentale di offrire agli studenti l'occasione di uno sport vissuto in modo gioioso, manifestando il senso di un sano tifo e di un leale agonismo per educare i tifosi di domani alla considerazione del valore della propria persona, alla passione per l'incitamento della squadra del cuore, al rispetto dell'avversario, al fine di trasformare lo scontro fisico e verbale che oggi caratterizza le tifoserie in scontro creativo per sostenere la propria squadra. In questo contesto di promozione della cultura sportiva si dovrà prevedere la possibilità che tutte le gare dei Giochi Sportivi Studenteschi, a tutti i livelli di svolgimento, siano arbitrate da studenti appositamente preparati da corsi di formazione attuati in collaborazione con le federazioni interessate. Questa scelta potrebbe indurre gli studenti/atleti a rispettare maggiormente il ruolo dell'arbitro riconoscendolo di fatto come un compagno di scuola, ma soprattutto come compagno indispensabile del gioco, al pari di qualunque altro giocatore.

 

In particolare, secondo quanto indicato dalle circolari sopra citate (cfr. punti A,B,C della circolare prot. n. 6811/A0) del 12 dicembre 2006, sono stati già stanziati e assegnati:

 

- 5.434.761 euro agli Uffici Scolastici Regionali per finanziare la realizzazione di progetti presentati dalle istituzioni scolastiche autonome allo scopo di potenziare le attività motorie nelle scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado;

 

- 1.165.239 euro per finanziare progetti sperimentali di educazione motoria nella scuola primaria attraverso attività di specifica consulenza rivolta agli insegnanti (tre scuole per provincia);

 

- 900.000 euro per finanziare un'ulteriore sperimentazione volta ad incrementare la pratica dell'attività motoria e sportiva nelle scuole primarie di 32 città a rischio di devianza giovanile.

 

2. Più sport nelle aree a rischio

Il 30 gennaio 2007 (con circolare prot. n. 495/A0 della Direzione Generale per lo Studente del Ministero della Pubblica Istruzione) sono state pubblicate le Linee Guida per progetti sperimentali di attività motorie e sportive nelle aree a rischio, con fondi destinati ad hoc per un ammontare di 900.000 euro.

 

Lo scopo è quello di finanziare progetti in cui lo sport è utilizzato come strumento per coinvolgere i giovani a rischio e educare alla sana competizione, nel rispetto del compagno/avversario e delle regole, e progetti dedicati ad affrontare il fenomeno del bullismo nel gruppo dei pari. Le attività motorie e sportive possono contribuire allo sviluppo dell'autonomia personale, condizione necessaria per creare un buon rapporto con gli altri e per lo sviluppo di una coscienza civica.

 

3. Stadi aperti alle scuole e alle famiglie

Lo sport è anzitutto cultura, spirito di confronto e voglia di incontro, una festa e mai si deve trasformare in guerriglia e violenza.

 

Occorre diffondere una cultura sportiva che preveda un tifo leale e corretto che rifiuti le degenerazioni di violenza fisica, oltre che verbale, che allontanano dai luoghi dello sport le persone dotate di senso civico.

 

A tal fine, il Ministero intende sostenere le scuole autonome nella realizzazione delle più varie iniziative volte al raggiungimento di queste finalità, impegnandosi a monitorare, verificare e mettere in rete le migliori esperienze.

 

In questo quadro saranno promosse intese con il CONI e le Federazioni Sportive per assicurare la presenza dei giovani e delle loro famiglie negli stadi. Verranno inoltre sostenute le esperienze interdisciplinari che, anche attraverso la partecipazione ai Giochi Sportivi Studenteschi, siano orientate a coinvolgere i giovani non impegnati direttamente nella gara, affidando loro ruoli diversi quali: giornalista, fotografo, arbitro, giudice di gara, cronometrista, segnalinee, sostenitore della propria squadra con striscioni e cori di supporto in una dimensione di educazione al tifo costruttivo e "rispettoso".

 

4. Famiglie: sostegno per i figli ma non "tifo aggressivo"

La scuola deve sensibilizzare le famiglie, anche in collaborazione con il forum nazionale delle associazioni dei genitori, per diffondere la cultura dell'educazione motoria e dello sport come momento di formazione, di educazione alla salute e al benessere, di crescita e di socializzazione e non di mera battaglia per la vittoria e il risultato. Per questo è auspicabile coinvolgere periodicamente i genitori e comunque i familiari degli studenti/atleti nelle attività sportive scolastiche, non solo per un eventuale supporto organizzativo, ma anche e soprattutto per una condivisione dei principi educativi che lo sport scolastico può garantire ai giovani studenti protagonisti nei diversi ruoli dell'attività sportiva. Il Ministero promuoverà apposite iniziative di informazione/ formazione, rivolte ai giovani ed alle loro famiglie, sulle corrette abitudini alimentari, anche in relazione alle pratiche sportive, nonché sui gravi danni derivanti dal doping.

 

5. Educhiamo ad accettare la sconfitta. Più sport per tutti

Perdere fa parte del gioco e dello sport come della ordinaria vicenda umana, è il primo passo verso il miglioramento di se stessi o della propria squadra, una tappa fondamentale per la crescita di ciascuno. Lo sport deve configurarsi come una competizione leale nella quale si rispettano le regole e gli avversari.

 

Tali principi rappresentano una risorsa educativa di fondamentale importanza nel percorso di crescita delle generazioni più giovani e trovano riscontro concreto nelle attività didattiche curricolari ed extracurricolari delle nostre scuole. Queste ultime, peraltro, svolgono una funzione essenziale di promozione dei valori e della cultura dello sport, da intendersi non come un mero "laboratorio di campioni" ma, anzitutto, come momento di partecipazione e di opportunità per tutti. In questo processo educativo svolgono un ruolo determinante i docenti, che sono chiamati nella loro delicata azione quotidiana a sostenere gli studenti nell'acquisire la giusta consapevolezza dei valori olimpici del confronto leale, della pace, della partecipazione e del rispetto.

 

6. Squadre in campo anche alla fine

Allo scopo di far emergere chiaramente dal mondo della scuola un messaggio forte per le tifoserie ed un esempio di sportività leale e trasparente verrà introdotta la regola, all'interno dei Giochi Sportivi Studenteschi, di far schierare in campo le squadre avversarie al termine della competizione per salutarsi amichevolmente. L'obiettivo è quello di estendere la cultura del "terzo tempo", propria di alcune discipline quali il rugby e la pallavolo, a tutte le gare praticate dagli studenti nell'ambito dei suddetti giochi con l'auspicio che tale esempio possa essere seguito anche dal mondo dello sport a tutti i livelli.

 

In occasione delle gare dei Giochi Sportivi Studenteschi che prevedano trasferte di scuole in altri comuni o province, sarebbe opportuno che la squadra di casa organizzasse un momento culturale accompagnando gli ospiti a visitare i siti storicamente importanti del territorio o una presentazione video o la consegna di brochure per la presentazione delle caratteristiche della Città ospitante, della storia e delle tradizioni del territorio in uno spirito di reciproca conoscenza e amicizia.

 

7. Sportivi: testimoni di uno sport autentico a scuola

Verranno promossi su tutto il territorio nazionale confronti con testimoni privilegiati del mondo dello sport, come calciatori, arbitri, atleti o giornalisti sportivi, con gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. I testimoni forniranno ai ragazzi la possibilità di scoprire in prima persona il lato meno visibile ma più autentico e formativo della pratica sportiva: la dedizione, l'allenamento e l'impegno costante per raggiungere i propri obiettivi, le tante sconfitte prima delle vittorie, l'importanza dell'etica, della correttezza e del rispetto dell'avversario.

 

8. Giochi Sportivi studenteschi: Premio "Fair Play"

A livello provinciale, nell'ambito delle finali dei Giochi Sportivi Studenteschi, gli Uffici Scolastici Provinciali potranno istituire il "premio fair play" da consegnare alla squadra che ha dimostrato di aver perseguito in modo eccellente prima, durante e dopo le gare, comportamenti che siano espressione dei valori del fair play. Questo tipo di premio è da anni il riconoscimento più ambito nelle manifestazioni della Federazione Internazionale dello Sport Scolastico e trova grande risalto nei bollettini ufficiali delle manifestazioni e nelle pagine web degli eventi.

 

9. Consulte Provinciali degli Studenti e tifosi non violenti.

Le Consulte provinciali degli studenti potranno avviare rapporti di collaborazione con i gruppi di tifosi chiaramente contrari ad ogni forma di violenza per diffondere l'idea di un tifo appassionato ma corretto, cioè semplicemente "sportivo", e realizzare percorsi con gli studenti.

Si proporrà ai presidenti delle Consulte di realizzare nelle province di appartenenza delle ricerche che possano analizzare le realtà delle tifoserie locali. La consulta, in quanto luogo istituzionale di rappresentanza e partecipazione, costituisce uno strumento privilegiato per vivere concretamente i valori della solidarietà, della democrazia, del rispetto delle regole e dei diritti di ciascuno nonchè per promuovere la cultura dello sport in termini di partecipazione, legalità e responsabilità.

 

10. Scuole Aperte per lo sport e la creatività studentesca

La pratica motoria e pre-sportiva è incentivata anche con le misure previste nella recente legge Finanziaria, destinate a favorire l'apertura pomeridiana della scuola per attività dedicate anche all'educazione motoria e sportiva - da realizzare in rete di scuole - per promuovere e consolidare i rapporti con il mondo sportivo presente nel territorio. Lo scopo è quello di offrire proposte operative per rendere l'istituzione scolastica un prioritario centro di aggregazione culturale, sociale e civile.